La migrazione di sostanze dagli imballaggi di plastica ai cibi durante la conservazione e la cottura

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Hamburger and sandwich in box

La “migrazione specifica” è invece la quantità di un composto specifico che ha migrato dalla plastica al prodotto alimentare o al simulante. Per gli studi di migrazione, i materiali da imballaggio più studiati sono, oltre al già citato PET, il polipropilene (PP), il polietilene (PE), il politetrafluoroetilene (PTFE), le resine viniliche, il cloruro di polivinile (PVC), il polistirene (PS), i poliesteri, i policarbonati (PC) e la poliammide (PA). Le sostanze che mostrano livelli più elevati di migrazione nei prodotti alimentari e che quindi sono state oggetto di studi più approfonditi includono gli antiossidanti nel PP e nel PE, gli oligomeri nel PET, il caprolattame monomero nella PA, e lo stirene monomero nel PS. Inoltre, può migrare negli alimenti anche il bisfenolo A contenuto nei rivestimenti interni delle lattine e nelle bottiglie in PC usate per la prima infanzia. Gli studi hanno mostrato che:
• la migrazione dei composti dal polipropilene è molto più veloce che dal PET;
• gli alimenti con un alto contenuto di grassi di solito mostrano un più alto livello di migrazione;
• il PVC non è adatto per il trattamento in forno a micro-onde, perché presenta la migrazione globale più alta di tutti i materiali da imballaggio polimerici analizzati;
• il riscaldamento in micro-onde provoca una minor migrazione globale del riscaldamento convenzionale, a parità di condizioni (tempo, temperatura, ecc.);
• in alcuni casi, il riscaldamento prolungato nel forno a micro-onde degrada gli antiossidanti negli alimenti più del riscaldamento convenzionale;
• la migrazione dei composti è maggiore se gli alimenti rimangono in contatto con il materiale da imballaggio polimerico per lunghi periodi.
Va tenuto presente che questi sono risultati generali che devono essere meglio definiti caso per caso. Ad esempio, E.L. Bradley et al. (2011) hanno studiato la migrazione negli alimenti della melammina contenuta nelle resine reticolate a base di melammina-formaldeide presenti sulle capsule di chiusura dei barattoli di vetro e sui rivestimenti interni delle lattine per alimenti. In questo studio sono stati analizzati tredici lattine e tredici tappi rivestiti messi a contatto con simulanti del cibo e trattati in condizioni di trattamento simili a quelle usate nell’industria per la conservazione di cibi in scatola e in barattolo. Questo studio ha mostrato che il rilascio della melammina dalle resine è dovuto alla loro degradazione durante i trattamenti. La migrazione è fortemente influenzata dalla temperatura di trattamento e meno dal tempo di riscaldamento e ancora meno dall’acidità del prodotto alimentare conservato. Questo lavoro mostra che, nonostante i numerosi studi fatti, una chiara comprensione della migrazione globale e specifica delle sostanze chimiche ancora non è disponibile e sono necessari ulteriori studi sistematici sulla cottura tradizionale e sulle condizioni di conservazione degli alimenti nelle plastiche.

Bibliografia
K. Bhunia et al., Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety, 12, 2013, 523
E.L. Bradley et al., Food Additives and Contaminants, 28, 2011, 243