
Uno stabilimento appositamente studiato per la produzione di sottostazioni di trasformazione.
Lo stabilimento di Grand Quevilly, completamente nuovo, che si estende su una superficie di 2000 metri quadri, è a norme RT2020 per quanto riguarda l’isolamento ed il risparmio energetico. Riscaldamento con ventilazione a doppio flusso, recupero dell’acqua piovana, installazione sottotetto di una centrale di 1200 metri quadri di pannelli fotovoltaici che producono ognuno 100 kW etc. Il rivestimento dello stabilimento è ultraisolato e la soletta del pavimento di 20 cm di spessore poggia su uno strato isolante di 8 cm. Per far muovere i due carriponte dotati di paranchi a cavo EUROBLOC VT3 VERLINDE in grado di sollevare carichi di 15 tonnellate ciascuno, è stata ideata una struttura metallica separata da quella dello stabilimento. Dato che il pavimento poteva sopportare un carico massimo di 2,5 tonnellate al metro quadro, si è reso necessario aumentare il numero di supporti. L’intera struttura metallica è smontabile e trasportabile: un vero e proprio meccano gigante. In occasione della nostra visita lo stabilimento era stracolmo di shelter per una commessa ABB. Le sottostazioni di trasformazione contengono componenti ABB provenienti da tutta Europa; il trasformatore arriva dalla Turchia, il gruppo di continuità dall’Estonia, l’elaboratore dalla Germania etc.. Per assemblare il tutto in uno shelter sono necessarie notevoli competenze nel campo della potenza elettrica e della gestione delle calorie. Osserva Jean-Bernard Chombard: “Contrariamente a ciò che sembra, non è sufficiente inserire
tutti gli elementi “nella scatola” e collegarli, ma devono essere presi in considerazione numerosi parametri e soprattutto il raffreddamento dell’involucro. Prendiamo ad esempio un trasformatore da 30 MVA calcolato per funzionare a 40°C: se la temperatura sale a 70°C il rendimento cala del 30% e la durata di vita si accorcia. L’esperienza e la competenza di SNT ci consentono di controllare tutti questi aspetti”.
Non è possibile fare a meno dei carriponte EUROPONT della società BADT dotati di paranchi VERLINDE
Prosegue Jean Bernard Chombard: “Tutto ciò che movimentiamo qui è pesante, praticamente non si sposta nulla senza l’impiego dei nostri due carriponte, dotati di paranchi a cavo EUROBLOC VT3 Bi-rail VERLINDE, che possono funzionare assieme o separatamente. Per spostare uno shelter, ad esempio, abbiamo ideato un bilancino che, imbracato ai quattro angoli dello shelter, consente di sollevarlo tramite i due carriponte che lavorano abbinati. Anziché utilizzare dei radiocomandi abbiamo optato per dei comandi a cavo che consentono ai due operatori di restare vicini in modo da potersi coordinare più efficacemente e in condizioni di maggiore sicurezza. Il bilancino mantiene i due carriponte alla giusta distanza ed appositi sensori di sicurezza evitano qualsiasi possibilità d’urto. I trasformatori, i gruppi di continuità e le altre apparecchiature vengono movimentate a loro volta tramite i carriponte, fino al loro inserimento negli shelter”.