Carne di cavallo e fenilbutazone

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Sono numerose le notizie che negli ultimi tempi hanno riguardato la contaminazione di prodotti alimentari con carne di cavallo. Ora la CE ha chiesto all’EFSA e all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) di seguire una valutazione congiunta dei rischi per la salute umana derivanti dalla presenza nella carne di residui fenilbutazone, un farmaco antinfiammatorio trovato in alcune carcasse equine destinate alla filiera alimentare. Le agenzie dell’UE renderanno noto il proprio parere su qualsiasi rischio potenziale per i consumatori derivante dalla presenza di residui di questo farmaco nella carne equina e nei prodotti adulterati. Il fenilbutazone in medicina veterinaria è consentito in alcuni Stati membri come analgesico e antinfiammatorio in animali non destinati alla produzione di alimenti (cani e cavalli sportivi), pertanto l’eventuale presenza della sostanza negli alimenti di origine animale deriva dall’uso illecito di carcasse di cavalli trattati.