Pellicole amido-gelatina con proprietà antimicrobiche

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Attualmente la ricerca nel campo del packaging si sta concentrando sui polimeri biodegradabili ottenuti da fonti rinnovabili. Tra i polimeri naturali più promettenti c’è l’amido, che è un polisaccaride commestibile, abbondante e a basso costo, in grado di essere lavorato con gli stessi processi usati per i materiali sintetici.

Quando all’amido vengono aggiunti dei plastificanti, si ottiene un materiale termoplastico, che ha la temperatura di fusione inferiore a quella di decomposizione e che quindi può essere modellato a caldo nella forma desiderata.

Tuttavia, in queste condizioni l’amido sviluppa anche alcuni inconvenienti rispetto ai polimeri sintetici derivati dal petrolio, come ad esempio un’elevata idrofilia, che provoca un’elevata sensibilità all’acqua e una bassa capacità di barriera al vapore acqueo. Inoltre, durante lo stoccaggio le proprietà meccaniche dell’amido peggiorano.

Fortunatamente, le proprietà delle pellicole termoplastiche possono essere migliorate miscelandole con altri biopolimeri oppure modificandole chimicamente. Questo significa che miscelando l’amido con la gelatina si possono produrre pellicole con proprietà migliori rispetto all’amido puro, come maggiore resistenza e capacità di allungamento.

Inoltre, è stato scoperto che l’ossidazione dell’amido fa aumentare la sua idrofobicità e promuove la sua reticolazione.

Il presente è un’anticipazione dell’articolo che uscirà sul prossimo numero  della Rivista Macchine Alimentari. Per avere maggiori informazioni potete scrivere a redazione@macchinealimentari.it