Il fantastico mondo degli snack

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Quale esperienza tecnica ha maturato in questi primi due anni di lavoro?

Il mondo del lavoro mi ha offerto eccezionali opportunità per approfondire conoscenze già acquisite (normativa, tecniche di laboratorio, microbiologia) e per imparare cose nuove (utilizzo di software, tecnologie non previste dal corso di studi). Ho appreso tantissimo anche dal punto di vista umano. Tra le collaborazioni della Molino Rossetto vi erano clienti ONU che operavano per conto di World Food Programme, UNICEF, Croce Rossa Internazionale. Ho collaborato con persone di nazionalità e cultura diverse ed ho un bellissimo ricordo di tutti loro; ho comunicato e tenuto contatti con rappresentanti di agenzie umanitarie; mi è stata data la possibilità di frequentare un corso d’aggiornamento negli Stati Uniti d’America. Lavorare in cameo è un ambiente altrettanto stimolante, ho sempre a che fare con persone nuove. Ogni giorno imparo qualche cosa e tutto questo mi entusiasma!

Che caratteristiche devono avere i prodotti alimentari destinati alle organizzazioni umanitarie?

Il prodotto più richiesto è il Corn Soy Blend Plus Plus, un alimento “ready to cook” formulato per nutrire i neonati dei Paesi in via di sviluppo. La ricetta, studiata da team specializzati di tecnologi alimentari e nutrizionisti del World Food Programme, mira a coprire il fabbisogno nutrizionale ed energetico dei piccoli consumatori. Gli ingredienti sono estrusi di mais e soia, con aggiunta di olio, latte in polvere, zucchero, cloruro di potassio, monocalcio fosfato ed un premix di vitamine. I destinatari sono ad alto rischio per età e condizioni di vita, pertanto i controlli dei rappresentanti del WFP presso i fornitori sono frequenti e molto approfonditi. Mirano a verificare la conformità di ogni passaggio produttivo: approvvigionamento delle materie prime, stoccaggio pre e post produzione, processo di lavorazione, confezionamento, pallettizzazione, immissione nei container di spedizione. Raggiunta la destinazione è nuovamente verificato lo stato di conservazione del prodotto. Tutto si svolge all’insegna di “sicurezza” e  “eccellenza”.

Cosa è la vera sicurezza igienico sanitaria degli alimenti?

Garantire al consumatore un prodotto bello, buono ed esente da pericoli. Questa attività chiede al produttore impegno, costanza e volontà di migliorarsi sempre ed all’ Autorità sanitaria la costante verifica del rispetto delle regole. La cooperazione tra azienda ed istituzione pubblica è la miglior garanzia per la salute del consumatore.

Tra le sue mansioni odierne c’è il controllo qualità, da quali requisiti qualitativi non si deroga?

Il motto di cameo è “La qualità è la miglior ricetta”. L’azienda seleziona accuratamente e controlla le materie prime da impiegare nei prodotti, siano esse secche, fresche o surgelate e vigila affinché siano sempre rispettati i più alti standard igienici di produzione. Il mio compito è assicurare che i fornitori mettano a disposizione tutte le informazioni necessarie a garantire che le forniture posseggano le caratteristiche qualitative specificate. La puntualità d’informazione è un aspetto su cui cameo non transige.

Le nuove tecnologie

Ci sono nuove tecnologie per la lavorazione delle farine e degli estrusi?

L’estrusione di sfarinati utilizza temperature e pressioni elevate: questi due fattori, ben calibrati, favoriscono la rapida cottura del prodotto e ne riducono la carica microbica, compresa la frazione di microrganismi patogeni per il consumatore. L’estrusione diminuisce anche la concentrazione di eventuali micotossine presenti nei prodotti di origine vegetale.

Come avviene l’estrusione?

Lo sfarinato di origine animale e/o vegetale è introdotto in un cilindro metallico; una grossa vite senza fine ruota su se stessa e spinge la farina verso una trafila dotata di piccole aperture. Durante la “corsa” del prodotto, nella camera cilindrica, tramite degli ugelli, è iniettato del vapore acqueo che, oltre a fluidificare lo sfarinato, unitamente alla pressione esercitata dalla vite, innalza la temperatura interna al cilindro a 150°C ed oltre. All’uscita dalla trafila, l’estruso è tagliato da lame che ruotano ad alta velocità ed assume la forma tipica delle “crocchette”. Queste ultime, tramite un sistema pneumatico o meccanico, sono introdotte in un essiccatore, che rimuove l’umidità in eccesso ed abbatte la carica microbica residua.