Cina, un mercato ancora da esplorare

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Bread factory surveillance, wheat and two workersMacchine per lavorazione alimentare
La Cina è divenuta esportatore netto di macchinari per la lavorazione alimentare a partire dal 2006. In questo settore, pur con un aumento rilevante della produzione domestica, l’Italia è riuscita a mantenere le sue quote di mercato, attestandosi come il quinto Paese fornitore della Cina. Stando all’Ufficio economico-commerciale dell’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, il settore della trasformazione alimentare in Cina è in deciso sviluppo, sebbene con insufficiente penetrazione dei principali produttori italiani: dal 2006 si è avuta la trasformazione della Cina in esportatore netto verso l’Italia. Nel “Pacchetto per la collaborazione sino-italiana nel settore agricolo e della sicurezza alimentare”, c’è anche un’analisi approfondita sulle possibilità per le aziende italiane produttrici di macchine alimentari di competere e crescere sempre di più nel mercato cinese. Si legge infatti che: la crescita della domanda interna e la dinamica evolutiva della normativa e delle certificazioni comporta la necessità di una sempre maggiore specializzazione e crescita della quantità e qualità delle macchine per la trasformazione dei prodotti alimentari. Si attende quindi un incremento delle prospettive per le aziende italiane, particolarmente attente a questi aspetti e leader in molti dei settori della produzione della meccanica per le lavorazioni alimentari. Le ampie zone rurali e la vasta varietà di produzione prevedono necessariamente la costituzione di un nuovo approccio alla trasformazione in funzione della logistica che andrà sempre più integrandosi per soddisfare la domanda interna e le opportunità di trasformazione. Si prevede anche una forte crescita dei processi di trasformazione delle produzioni agricole e di quelle provenienti dagli allevamenti (carni, prodotti lattiero-caseari). Le autorità cinesi dovranno scegliere se impostare i processi di trasformazione sul posto di produzione, e poi distribuire, oppure se effettuare una centralizzazione per la trasformazione. In entrambi i casi, per i vari comparti vi sono molte opportunità per lo sviluppo della relativa meccanica. Un ruolo di consulenza, in cooperazione tra enti e associazioni di categoria, nel proporre e realizzare modelli di infrastrutture e industriali che possano soddisfare le varie necessità territoriali, potrebbe costituire un incentivo per una proposta centrata su elementi di filiera già affermati nei quali l’Italia eccelle. Secondo l’Ufficio economico-commerciale dell’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, un ruolo chiave sarà svolto dalla refrigerazione, per ogni produzione di derrate, al fine di assicurare l’efficienza e l’efficacia della logistica. I controlli, la cui evoluzione dal punto di vista epidemiologico e batteriologico saranno sempre più stringenti, necessiteranno dell’evoluzione dei trattamenti per la conservazione, e le opportunità per questo settore saranno importanti. La catena del freddo coinvolgerà tutta la filiera, dai campi ai punti vendita, con necessità di trasporto. Celle frigorifere, stanziali o mobili, generatori di potenza frigorifera, espositori refrigerati per la vendita, saranno in costante evoluzione per soddisfare quei requisiti igienico-sanitari che la partecipazione della Cina al WTO le impone.

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Proposte operative per le autorità cinesi
Dopo un’analisi attenta della situazione cinese nel settore delle tecnologie industriali di nel campo dei macchinari agricoli, per la trasformazione alimentare e l’imballaggio, il Pacchetto per la collaborazione sino-italiana nel settore agricolo e della sicurezza alimentare, mette in campo una serie di proposte operative per le autorità cinesi. Molta attenzione è puntata sull’estensione degli incentivi alla meccanizzazione agricola e a quella di trasformazione alimentare, anche attraverso l’adozione di politiche incentivanti la creazione di forme di cooperazione agricola volta a creare piccoli centri di produzione/trasformazione in grado di coprire il fabbisogno di intere aree. Si parla anche di favorire il passaggio da semplice agricoltore a piccolo produttore diretto, così come di incoraggiare la nascita di piccoli e diffusi centri di produzione/ trasformazione alimentare che potrebbero favorire l’acquisto di macchinari di limitata potenza, ma di alta qualità, come quelli italiani. Nel Pacchetto si mette in evidenza che l’offerta italiana privilegia proprio questa tipologia di prodotto, anche se la gamma di produzione italiana è vasta, articolata e completa. La collaborazione con la Cina da parte delle autorità italiane è volta anche ad appoggiare il ruolo dell’industria italiana nel campo della catena del freddo commerciale che vede anche realtà aziendali di forte tradizione e caratura internazionale. Le collaborazioni sino italiane potrebbero contribuire allo sviluppo di piccole/grandi catene distributive locali. Buone prospettive si aprono anche per le aziende italiane produttrici di tecnologie/attrezzature per il settore dell’Horeca (hotel, restaurant, caffè, catering), in previsione di eventuali piani di sviluppo turistico delle diverse regioni della Cina. La cooperazione tra Italia e Cina nel settore delle tecnologie e della meccanica agricola e alimentare avverrà anche attraverso il coinvolgimento delle istituzioni cinesi del settore attraverso l’organizzazione di eventi specifici per identificare i soggetti cinesi interessati ad acquisire quote o partecipare ad aumenti di capitale in imprese italiane dotate di tecnologie agro-meccaniche d’avanguardia; imprese italiane dotate di tecnologie rilevanti e della capacità/volontà di percepire partnership come opportunità di sviluppo per i propri processi di internazionalizzazione. Sono previsti anche seminari di formazione, abbinati alle fiere, su diversi temi, in particolare: la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e i possibili sviluppi industriali del settore in Cina. Si pensa anche di costituire un gruppo di lavoro congiunto fra aziende italiane e cinesi per approfondire la collaborazione nei settori della meccanica applicata all’agricoltura, alla trasformazione alimentare e all’imballaggio.