I Ministri dell’agricoltura degli Stati Ue concordano sul fatto che sia meglio migliorare l’attuale proposta biologico e non proporne una ex novo. L’azzeramento era stato chiesto dalla Commissione UE, interessata a migliorare il regime “bio” per imporre regole ancor più ferree, soprattutto in merito alla separazione delle produzioni “biologiche” da quelle convenzionali. La Commissione voleva inoltre inasprire i controlli. Per creare una nuova bozza servirebbero 18 mesi, contro i sei necessari a modificare l’esistente. I punti di principale disaccordo sono le soglie tecniche di contaminazione accidentale. Si teme che una contaminazione accidentale con fitofarmaci possa portare ad una de-classificazione delle aziende “bio”. Per quanto riguarda i controlli, la Commissione propone di passare ad un sistema basato sul rischio. Per gli allevamenti vi è il dubbio se ammettere o meno l’uso di progenitori non bio; lo stesso dicasi per le sementi. Un altro tema controverso riguarda l’ammissibilità di aziende con doppio regime (biologico e convenzionale) per consentire maggiore flessibilità imprenditoriale.