Risparmiare energia con la stampa 3D

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Le potenzialità della stampa 3D sono innumerevoli (“praticamente infinite” afferma l’enciclopedia Treccani) e applicabili a tutti i settori: medico, aerospaziale, alimentare, automobilistico, attrezzature industriali, beni di consumo, architettura, artigianato, ricerca, istruzione.

Un aspetto aggiuntivo di questa tecnologia è che può fornire un contributo alla sostenibilità della produzione, anche nel settore alimentare. Secondo IgorTomašević, dell’Università di Belgrado, la “3DP” è una “tecnologia alimentare” accessibile, sostenibile, a basso consumo energetico, che può servire a dare nuova vita a materiali altrimenti inutilizzabili, come sottoprodotti agricoli o prodotti alimentari non più adatti al mercato.

La startup olandese Upprinting Food, ad esempio, mira a produrre snack stampati in 3D partendo “da tutti i tipi di rifiuti alimentari”. L’azienda intende riciclare alimenti invendibili ma ancora commestibili, come pane raffermo, frutta e verdura troppo mature e cibo avanzato dai ristoranti. Da questi scarti viene prodotta una sorta di purea pronta per essere estrusa, alla quale vengono aggiunte erbe o spezie a seconda della specifica ricetta.

Il processo di trasformazione 3D può generare prodotti anche migliori  di quelli di partenza grazie all’incorporazione di sostanze funzionali come composti bioattivi, probiotici, proteine o peptidi. Secondo uno studio condotto all’interno della Kaunas University of technology, questa tecnologia permette anche di ridurre la quantità di rifiuti generati.

I ricercatori hanno stimato che produrre il 25% della pasta mondiale tramite stampa 3D ridurrebbe la quantità annuale di rifiuti di 19 milioni di tonnellate e permetterebbe di risparmiare tempo, acqua e risorse energetiche.

Gli autori sostengono che la stampa 3D sia destinata a rivoluzionare anche il sistema di packaging, introducendo un sistema simile a quello delle capsule del caffè: “sembra chiaro che tutte le macchine dei clienti funzioneranno con capsule. Le aziende alimentari sfrutteranno questo tipo di apparecchiature producendo cibi freschi e preparati disponibili per queste nuove stampanti”.