Aggiornata la linea guida sulla dichiarazione degli allergeni

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FSA (Food Standards Agency) ha aggiornato le Linee guida sulla dichiarazione degli allergeni in etichetta e nella pubblicità dei prodotti alimentari.

Dato per scontato che gli alimenti potenzialmente allergizzanti o apportatori di intolleranze alimentari devono essere evidenziati nell’elenco degli ingredienti le Linee guida si soffermano soprattutto sulla dicitura “può contenere…”. La dichiarazione “può contenere…” è volontaria ma deve essere circostanziata e risultare utile ai consumatori. La dicitura deve essere presente laddove esista un rischio di contaminazione crociata che non possa essere sufficientemente controllato tramite la separazione di prodotti e lavorazioni.

Le Linee guida chiedono di specificare l’ingrediente potenzialmente pericoloso. Per esempio, se il problema fosse relativo alla possibile presenza di nocciole non sarà più sufficiente utilizzare la frase generica “può contenere frutta a guscio” ma dovrà essere specificato “può contenere nocciole”. È fondamentale riportare la dicitura “può contenere… “quando il prodotto è pubblicizzato come “adatto ai vegani” ed esiste un rischio di contaminazione crociata con potenziali allergeni di origine animale.

Le linee guida sottolineano la differenza tra i claim “vegan” e “free from”. Indicano inoltre l’incompatibilità tra le diciture “senza… e “può contenere… “e spiegano a fondo le modalità di utilizzo del claim “senza glutine” quanto l’alimento è venduto sfuso o presso la ristorazione. Questo tipo di carni è inoltre già regolarmente in vendita Singapore e negli Stati Uniti. Gli Stati UE hanno posizioni molto diverse sulla carne coltivata.

Il Senato italiano ha approvato un disegno di legge per vietare la produzione, la vendita e la commercializzazione di questi prodotti, mentre i Paesi Bassi hanno approvato la vendita di carne e pesce per le sole degustazioni. A parere degli esperti l’Unione Europea dovrebbe impostare una strategia comune e garantire norme chiare.