Cesare Crosti, vocazione all’export

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Che valore ha oggi una cioccolata calda?

Il consumatore sta riscoprendo il piacere casalingo della cioccolata calda. C’è un diffuso bisogno di sicurezza, di ritorno ai veri valori come il ritrovarsi in famiglia o con gli amici per sentirsi meno soli. La cioccolata coccola ed aggrega. Per questo abbiamo pensato ad una confezione regalo, un piccolo dono capace di esprimere vicinanza ed affetto.

Ostacoli e sinergie

Certificazioni e conoscenza delle legislazioni locali sono dei prerequisiti quando si voglia davvero pensare al mercato mondiale. Nella nostra attività il grande scoglio è la gestione del comodato d’uso delle macchine per la preparazione dei prodotti. In Italia è consuetudine proporre l’insieme prodotto – macchina – assistenza e provvedere a quest’ultima. All’estero questa prassi non è così scontata. I costruttori delle macchine, solitamente aziende italiane, hanno approcci differenti da Paese a Paese, in alcuni casi hanno filiali all’estero, in altri si affidano a distributori locali che non sempre garantiscono un’assistenza facile e veloce. Le macchine non sono il nostro core business, ma sono comunque un mezzo per vendere di più e dare al cliente un servizio completo. Siamo impegnati su tre fronti: affrontiamo il mercato, la concorrenza locale e tessiamo accordi con i produttori e distributori di macchine per creare una rete d’assistenza efficace ed efficiente.

 Le grandi sinergie tra aziende che vendono prodotti complementari non sono diffusissime nel settore alimentare…

È vero e mi è sembrato strano, forse perché avendo lavorato a lungo nel comparto dei beni durevoli ero abituato a situazioni dove i concorrenti collaborano valorizzando le rispettive abilità. Voglio applicare lo stesso principio alla mia azienda, siamo aperti a collaborazioni e partnership con fornitori, distributori, clienti ed a joint venture in operazioni anche commerciali in Italia ed all’estero per garantire il miglior prodotto e servizio possibili. Per esempio oggi produciamo solo con il nostro marchio, ma non escludiamo di poter lavorare anche conto terzi in un’ottica di collaborazione tra aziende.

La fine del magazzino

La legge sui pagamenti a breve è in vigore da pochi mesi, ha cambiato qualche cosa?

Ha indotto bar e ristoranti a razionalizzare gli ordini: il cliente compra solo il necessario e gestisce meglio il proprio magazzino. Nell’HORECA era invalsa l’abitudine al “grande ordine” che riempiva i magazzini del cliente creandogli un disservizio. Indipendentemente da questa nuova legge, avevamo già imboccato la via della riduzione dell’ordine medio. Eravamo consci del rischio di veder diminuire il fatturato a breve, ma eravamo altrettanto convinti che una gestione “sana” del cliente dia dei vantaggi nel lungo periodo. I primi riscontri ci davano ragione. Con la nuova legge e il perdurare della crisi, la frammentazione degli ordini è diventata la regola. Stiamo di conseguenza potenziando la logistica e riflettendo sull’opportunità di continuare a mantenere la prassi del comodato d’uso anche laddove l’ordine non garantisca la copertura del costo della macchina e della sua gestione amministrativa.

Quali sono i suoi obiettivi per il 2013?

Crescita in Italia ed all’estero. La forza vendita crede molto alla nostra volontà di costruire un’azienda più aperta al mercato, più orientata al cliente ed al servizio al consumatore. Dopo l’acquisizione, la ristrutturazione, la creazione di un team affiatato e motivato, il business plan vedeva nel 2013 il vero anno di lancio e crescita del marchio. La crisi non aiuta, ma essendo piccoli crescere è relativamente facile. Le molte campionature, presentazioni e le prime forniture per l’estero dovrebbero cominciare a fruttare.

Ha un sogno da realizzare?

Vedere quest’azienda diventare importante in Italia e nel mondo, proporre nuove esperienze di consumo, creare del benessere per consumatori, clienti, collaboratori ed azionisti. Riuscirci mi renderebbe davvero felice.