Esposizione all’E104

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EFSA ha condotto uno studio sull’esposizione alimentare all’E104 (giallo chinolina), colorante della famiglia dei chinoftaleni composti chimici eterociclici aromatici il cui impiego è ammesso in base al Reg. n°1333/2008/UE. Era stato valutato dal JECFA (Joint Food and Agriculture Organization of the United Nations – FAO /World Health Organization – WHO Expert Committee on Food Additives) nel 1975, 1978 e 1984, ed ancora dal SCF (Scientific Committee for Food) nel 1984. Entrambe i comitati avevano stabilito una dose massima consigliata pari a 10 mg/kg/ peso corporeo / giorno. Nel 2009 EFSA se ne era di nuovo occupata, concludendo che l’utilizzo della sostanza alla dose massima consentita per i singoli alimenti, avrebbe potuto portare l’ingestione giornaliera ad un valore superiore al consentito. Per questo tramite i Reg. n.1333/2008/CE e Reg. n. 232/2012/UE le dosi massime consentite per diverse categorie di alimenti erano state ridotte ed i nuovi massimi erano entrati in vigore il 1 giugno 2013. La nuova valutazione di esposizione giornaliera si è basata sui dati forniti dalle aziende alimentari che producono le 28 categorie di alimenti e bevande dove la sostanza è ammessa. A conferma di tali dati sono stati analizzati 6.266 campioni. Sono stati considerati tre scenari: esposizione stimata in base ai limiti massimi di sicurezza; consumatori affezionati ad una particolare marca e pertanto soggetti ad una esposizione di lungo periodo ai valori massimi riscontrati nel prodotto e ai valori medi per tutti gli altri; consumatori che cambiano spesso marca e per i quali è stata considerata una esposizione di lungo termine ai valori medi analitici riportati per tutte le tipologie di alimenti. Nel primo scenario, i più esposti sono i bambini sotto i tre anni (ingestione di E 104 fino a 0,23 mg/kg peso corporeo /giorno) e i bambini da 4 a 9 anni (ingestione fino a 0,40 mg/kg peso corporeo/giorno). Nel secondo scenario, l’esposizione massima riguarda ancora i bambini sotto i tre anni (fino a 0,15 mg/kg peso corporeo/giorno) ed i bambini fino a 9 anni (0,29 mg/kg peso corporeo/giorno); nel terzo scenario i valori di esposizione scendono ulteriormente. In sintesi, ad oggi, per tutti i gruppi di popolazione, i consumi sono inferiori ai valori massimi stabiliti.