Metodo spettrofotometrico per la determinazione dello stagno in conserve in scatola

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Lo stagno è un metallo tossico la cui attività biologica dipende fortemente dallo stato di ossidazione delle sue forme inorganiche.

Tale metallo viene ampiamente utilizzato nell’industria alimentare, soprattutto nel settore delle conserve, poiché permette la realizzazione di confezionamenti robusti in grado di essere sottoposti a trattamenti di sterilizzazione.

In uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori brasiliani (Morte et al., 2012), viene proposto l’utilizzo della cosiddetta spettrometria di massa al plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) per la determinazione della concentrazione dello stagno nei prodotti in scatola. In particolare, per la sperimentazione sono stati impiegati campioni di salsa di pomodoro appartenenti a differenti marche commerciali.

Tali campioni sono stati analizzati durante un periodo di conservazione di 5 mesi. Dapprima, lo studio valuta le possibili interferenze dei principali elementi potenzialmente presenti nel prodotto come l’alluminio, il calco ed il ferro. I risultati dimostrano che tali interferenze variano in funzione della linea di emissione dello strumento e che il ferro è l’elemento che esercita il maggior disturbo.

Anche il limite di rilevabilità varia in funzione della linea di emissione, ma in ogni caso rimane inferiore a 0.5 mg g-1. Per testare l’affidabilità dell’analisi ICP-MS, i campioni sono stati analizzati utilizzando anche il metodo tradizionale GFAAS (spettrometria ad assorbimento atomico a fiamma e fornetto di grafite).

Il confronto dimostra che i due metodi non presentano differenze significative in un intervallo di confidenza del 95%. Lo studio evidenzia, inoltre, che la concentrazione dello stagno nel prodotto aumenta nel tempo, in alcuni campioni anche del 90%. Tuttavia, in nessun caso è stato superato il livello massimo consentito dagli organismi di controllo internazionali, pari a 250 mg kg-1.

Concludendo, gli autori evidenziano che il metodo proposto non solo è semplice ed affidabile, ma può anche essere applicato ad un’ampia categoria di prodotti in scatola comprendenti cibi sia solidi, sia liquidi.

Riferimenti bibliografici, E.S.d.B. Morte et al., Food Chemistry, 131, 348-352.