Approcci innovativi per la determinazione di contaminazioni microbiche in prodotti di carne

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Nuovo metodo per la rapida rilevazione della presenza di Campylobacter in prodotti di origine animale.

Campylobacter è il principale agente zoonotico causa di malattie a trasmissione alimentare a livello europeo. Perciò, è necessario poter disporre di metodologie innovative per una sua rapida identificazione e quantificazione negli alimenti.

Infatti, i metodi di analisi di riferimento richiedono oltre 48 ore per definire la presenza/numerazione del microrganismo. In un lavoro recente, effettuato da un gruppo di ricercatori italiani (Peruzy et al., 2019), vengono sviluppate metodologie quali-quantitative, basate sull’utilizzo della Real-Time PCR (q-PCR) e della Droplet Digital PCR (ddPCR), da applicare come sistemi rapidi e specifici per la valutazione della reale prevalenza del patogeno nella filiera alimentare.

La selettività dei metodi è stata valutata analizzando 26 ceppi Campylobacter e 40 ceppi non-Campylobacter. Al fine di valutare l’applicabilità di tali metodi, 54 prodotti tipici di origine animale (tra cui carne suina) sono stati analizzati mediante qPCR, ddPCR ed i metodi microbiologici di riferimento.

I risultati di selettività evidenziano, per entrambe le metodiche, il 100% di inclusività e di esclusività in quanto i ceppi Campylobacter analizzati sono stati amplificati ed i ceppi non-Campylobacter sono risultati negativi. L’analisi qPCR dimostra una concordanza del 100% rispetto ai risultati ottenuti con il metodo di riferimento, mentre l’analisi ddPCR evidenzia un livello minimo di rilevabilità di 10 UFC/ml e l’impossibilità di quantificare livelli di concentrazione superiori a 105 UFC/ml.

Concludendo, gli strumenti sviluppati, qualora adottati dopo ulteriori accurate validazioni, sia nell’ambito del controllo ufficiale, sia nei piani di autocontrollo, consentirebbero di implementare un maggior livello di sicurezza lungo la filiera alimentare.