Quando la sicurezza alimentare è un imperativo

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Il sensore MVQ controlla eventuali ostruzioni o difettosità delle valvole poste sui serbatoi di sostanze detergenti deputate alla pulizia.

Da oltre mezzo secolo IFM crede fermamente nella sicurezza alimentare, tanto che le sue soluzioni di automazione integrata sono sviluppate per garantire, in termini di igiene, processi trasparenti per ciò che concerne lavorazione, confezionamento e catena del freddo.

“La food safety è per noi una priorità assoluta”, spiega Enrico Biego, global key account manager food & agricolture IFM Italia, “perché è un tema inerente salute e benessere dei consumatori che investe anche la sostenibilità e la competitività dell’intero settore. In più, le nostre soluzioni intelligenti hanno lo scopo di prevenire e ridurre gli sprechi e abbattere i costi attraverso il miglioramento dell’efficienza e della conformità dei processi”.

“Garantire processi fluenti ed efficienti dalla produzione al punto vendita è essenziale per tutte le parti coinvolte”, conferma Giorgio Avanti, local key account manager food & agricolture IFM Italia, “perché è un fattore che genera fiducia, il valore indiscutibilmente più importante per le aziende di produzione ma soprattutto per il consumatore, per il quale conoscere la storia di ciò che porta sulla tavola è spesso determinante per le sue scelte”.

In qualità di membro dell’EHEDG, consorzio europeo di aziende alimentari, costruttori di impianti, istituti di ricerca e autorità pubbliche sanitarie, IFM vanta una profonda conoscenza delle azioni necessarie per una produzione sicura nel settore alimentare, e possiede le tecnologie necessarie in termini di automazione e digitalizzazione dei processi.

Il sensore di conducibilità LDL verifica lo stato dei processi CIP e la corretta esecuzione.

Zero contaminazioni

Presenza di corpi estranei, contaminazioni microbiologiche e chimiche, gestione non accurata delle temperature: sono i principali rischi da scongiurare nel settore alimentare. Eventuali corpi estranei in un prodotto sono un allarme per la sicurezza, che l’utilizzo di sensori di pressione tradizionali non sempre disinnesca.

In caso di rottura della membrana metallica degli stessi, per esempio, le probabilità di contaminare gli alimenti con parti metalliche e liquido intermedio è molto alta. Mentre utilizzando sensori di pressione con membrana affiorante come quelli della serie PI di IFM, per esempio, ciò non avviene dal momento che la loro cella di misura in ceramica, elastica e resistente, protegge il processo da depositi e contaminazioni.

Il rischio di contaminazione batterica può derivare anche da un processo CIP condotto in modo tale da generare residui chimici (pulizia interna di un’apparecchiatura senza la rimozione o lo smontaggio di parti della stessa, per esempio), i quali innalzano il rischio di contaminazione pregiudicando la sicurezza della produzione a valle. Grazie ai sensori di conducibilità LDL di IFM è invece possibile verificare e tracciare lo stato del processo CIP per eseguirlo efficacemente.

Altra criticità connessa alla pulizia è l’eventualità che valvole poste sui serbatoi di sostanze detergenti siano parzialmente chiuse o difettose, causando perdite di materiale chimico nelle linee di produzione. Anche in questo caso IFM ha una soluzione: il sensore per valvole MVQ, in grado di tenere sotto controllo la valvola e segnalarne ostruzioni e tempi di chiusura più lenti provocati da usura o depositi.

Per il controllo costante e puntuale della temperatura durante la lavorazione e lo stoccaggio in processi come la sterilizzazione UHT e la lavorazione di alimenti sensibili, IFM propone il sensore di temperatura TCC. Uno strumento che segnala una deriva oltre l’intervallo di tolleranza e garantisce la sicurezza di temperatura anche tra gli intervalli di verifica della calibrazione.

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