EFSA si esprime sul BPA

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die070Nella nuova valutazione sull’esposizione dei consumatori al BPA (bisfenolo A) e sulla tossicità della sostanza, EFSA ha concluso ai livelli attuali di esposizione non c’è rischio in nessuna fascia di età (compresi feti, neonati e adolescenti). L’esposizione attraverso la dieta o aggregata (dieta, polvere, cosmetici e carta termica) è nettamente inferiore livello di sicurezza (DGT – dose giornaliera tollerabile). Nuovi dati e metodologie avevano indotto EFSA a ridurre la DGT provvisoria da 50 µg/kg di peso corporeo /giorno a 4 µg/kg di peso corporeo /giorno. Le stime più elevate dell’esposizione alimentare e dell’esposizione aggregata sono da 3 a 5 volte inferiori alla nuova DGT. Nel calcolo sono state considerate le incertezze scientifiche riguardanti i potenziali effetti del BPA a carico della ghiandola mammaria e dei sistemi riproduttivo, metabolico, neurocomportamentale e immunitario. Il BPA è usato nella produzione di materiali a contatto con gli alimenti (plastica per stoviglie riutilizzabili, i rivestimenti interni protettivi per lattine), carta termica per scontrini e ricevute fiscali. Dal packaging il BPA può migrare negli alimenti e nelle bevande; il BPA da altre fonti (carta termica, cosmetici e polvere) può essere assorbito attraverso la cute e per inalazione. EFSA ha effettuato la nuova valutazione alla luce dei molti nuovi recenti studi. Secondo l’Agenzia dosi elevate di BPA possono danneggiare reni, fegato, ghiandola mammaria; studi che lo indicavano come responsabile di altri danni alla salute erano meno convincenti e sono stati considerati aree di incertezza. EFSA ha altresì valutato la possibilità che dosi diverse di BPA provochino risposte impreviste, per esempio danni indotti solo a bassi dosaggi (dose – risposta non lineare), ma i dati disponibili non provano tali correlazioni. Nel 2006, i dati a disposizione erano pochi e le ipotesi formulate erano state prudenziali. Oggi è accertato che l’esposizione alimentare è da quattro a quindici volte inferiore rispetto a quanto allora ipotizzato da EFSA. EFSA ridefinirà la DGT provvisoria tra due o tre anni, quando saranno disponibili i risultati di uno studio di ricerca di lungo periodo condotto nell’ambito US National Toxicology Program.