Diagnosi elettriche, attualità e prospettive nel settore alimentare

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Previsione e potenziale risparmio energetico. La Figura 4 presenta l’andamento del consumo di energia a partire dall’anno 2011 con proiezione al 2050. I dati sono forniti da uno studio ICF Consulting Limited “Study on Energy Efficiency and Energy Saving Potential in Industry and on Possible Policy Mechanisms” e si riferiscono al 2015, mancando ad oggi dati più recenti. Il potenziale di risparmio viene espresso in TOE, unità di misura (in italiano Tonnellata Equivalente di Petrolio). I differenti scenari si riferiscono ad un uso più o meno massiccio di tecnologie espressamente dedicate al risparmio energetico, come quelle qui elencate:

  • controllo della efficienza di pompe e motori attraverso sistemi a velocità variabile;
  • bruciatori ad alta efficienza;
  • sistemi avanzati di controllo di processo;
  • recupero di calore di processo;
  • motori elettrici a velocità variabile per compressori di refrigeratori.
Fig.4 – Proiezione dell’impiego di energia basata su scenari di potenziale tecnico ed economico. Legenda BAU: Business As Usual

Uno sguardo più vasto sulle tecnologie implicate nei processi produttivi dell’industria alimentare ed il loro peso riferito al totale, fornisce un ulteriore elementi di valutazione che consenta di incidere maggiormente con azioni di risparmio energetico. Si noti ad esempio come nel campo dei consumi elettrici la refrigerazione ed il raffrescamento giochino un ruolo importante con il 28% di consumo di energia, seguite dai sistemi di pompaggio e dell’aria compressa (Figura 5).

Come ridurre i consumi: la diagnosi energetica. Vediamo ora come operativamente una realtà industriale possa ottenere significativi risultati di riduzione dei consumi energetici. L’esame della situazione esistente in uno stabilimento industriale (Diagnosi Energetica o Audit Energetico) è un presupposto fondamentale per un concreto efficientamento energetico. Spesso chi si interessa di energia all’interno di una azienda, assimilabile ad un Energy Manager (o formalmente in possesso di tale qualifica) si trova a esaminare situazioni di impianti non nuovi, in particolare per quanto riguarda gli ausiliari e tutto quanto esula dal processo produttivo vero e proprio. Le continue sovrapposizioni e modifiche, quasi sempre non corredate dall’aggiornamento dei documenti di progetto (oppure con aggiornamento disomogeneo e poco rintracciabile) rendono talvolta difficile l’esame della situazione esistente. In casi estremi risulta persino difficile identificare le linee elettriche e capire i loro percorsi, con la conseguenza che risulta problematico, in alcuni casi, anche imputare un consumo ad una determinata utenza. Assai più agevole è quindi, in termini relativi, l’esame di impianti nuovi o recenti. L’attualità di questa materia è avvalorata dalla iniziativa del legislatore, che traduce un effettivo interesse strategico nazionale. La normativa pertinente alla Efficienza energetica è infatti in continua evoluzione, come attesta l’emissione del decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102, di “attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”, di cui si parla in un box dedicato.