Etichettatrici, il “Made in Italy” vincente

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Maya: Nuova sleeveratrice lineare, lanciata sul mercato a novembre 2013
Maya: Nuova sleeveratrice lineare, lanciata sul mercato a novembre 2013

Etichettatrici per ogni esigenza
“Negli ultimi anni – spiega ancora Bruno Negri – abbiamo sviluppato una tecnologia che ci permette, a partire da un corpo macchina unico e standardizzato, di ottenere etichettatrici modulari, per tutte le necessità in termini di dimensioni e di modalità di etichettaggio. Il corpo macchina è già predisposto per tutti i tipi di orientamento e movimentazione del contenitore e le velocità di lavoro possono variare da 3.000 a 60.000 pezzi/ora”. Tra i modelli a tecnologia avanzata per il comparto delle bevande merita un cenno l’etichettatrice per le configurazioni in block. “Una linea di imbottigliamento – spiega Negri – è normalmente composta da monoblocco di riempimento, nastri trasportatori, etichettatrice, ulteriori nastri trasportatori e altre macchine per il fine linea. Noi abbiamo inglobato l’etichettatrice in un’unica macchina per tutte le operazioni di riempimento, chiusura ed etichettatura”. L’alta affidabilità dell’etichettatrice riesce a garantire una maggiore efficienza di produzione rispetto alle linee tradizionali. Si tratta di un progetto a più mani, sviluppato in collaborazione con MBF (Veronella, VR) per il settore vini e liquori e con SIPA (Sala Baganza, PR) e SMI (San Giovanni Bianco, BG) per il comparto dei soft drink. Numerosi i vantaggi: riduzione dello spazio occupato, dei costi di manutenzione (grazie all’eliminazione dei nastri trasportatori), dei consumi energetici (non sono necessari motori per azionare i nastri), del numero di operatori adibiti alla macchina. In definitiva: minori necessità di regolazione e miglior efficienza.

La sicurezza dell'operatore
Ci siamo guadagnati il plauso degli organismi di controllo inglesi e francesi – sottolinea Bruno Negri – grazie alle protezioni estremamente sicure ed efficienti che abbiamo montato sulle nostre etichettatrici. Esse impediscono che l’operatore possa infortunarsi ma senza sacrificare la flessibilità e la velocità di lavoro delle macchine.

Manutenzione no problem
“Negli anni – afferma Negri – abbiamo puntato, e il mercato ce lo ha riconosciuto, sull’eliminazione o la drastica riduzione della manutenzione. Le parti di usura vengono sostituite in occasione delle manutenzioni programmate, ma per poter risolvere in modo agevole eventuali guasti di tipo elettronico abbiamo dotato tutte le macchine di un dispositivo che consente la teleassistenza. In sostanza dagli uffici della nostra sede italiana possiamo controllare via web le macchine installate in qualsiasi parte del mondo, valutare il problema e nella stragrande maggioranza dei casi risolverlo a distanza, senza necessità di far intervenire un tecnico in loco”.

Passione export
Sig. Negri, quante etichettatrici produce annualmente il gruppo?
Circa 400, meno del 5% delle quali collocate sul mercato italiano e il rimanente all’estero.
Questo forte sbilanciamento verso l’export è intervenuto negli ultimi anni o è una vostra caratteristica strutturale?
Già negli anni Ottanta il rapporto tra mercato nazionale ed estero era di 50 a 50. Ciò che ci ha portato alla situazione attuale è stata pertanto un’evoluzione pressoché naturale. Del resto lo spazio sul mercato italiano non è vasto e il tempo medio di vita delle nostre macchine va dai 15 ai 25 anni.