Pomodoro, attività di ricerca per migliorare la qualità dei derivati

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Close-up of syringe in tomatoValutazione della qualità
La qualità di un pomodoro è la somma di proprietà quali quelle sensoriali, nutrizionali, meccaniche e di composizione chimica. Ne consegue che il controllo della qualità è compito difficile e articolato, sul quale si concentra uno dei principali interessi sia del comparto produttivo, sia della commercializzazione, e che per valutare e controllare la qualità è necessario misurare una o più grandezze che le sono legate, direttamente o indirettamente. Oggigiorno i sistemi di analisi in utilizzo sono prevalentemente di tipo distruttivo; le analisi vengono eseguite su un numero molto limitato di campioni ed i risultati sono considerati rappresentativi dell’intero lotto. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per le analisi non distruttive, le quali offrono una serie di vantaggi molto interessanti per la realtà industriale. Secondo lo studio, le moderne tecnologie non distruttive con maggiori potenzialità per la valutazione della qualità del pomodoro sono basate sulla spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR), sulla spettroscopia di Risonanza Magnetica per Immagini (MRI) e sul naso elettronico. Di queste, solamente la prima trova già applicazioni in linea nella realtà industriale. Al contrario, la MRI, nota nel campo medico-diagnostico, ha molteplici potenzialità non ancora sfruttate appieno, mentre, il naso elettronico costituisce una delle tecnologie più interessanti da sviluppare.

Analisi multiresiduale
La qualità di un prodotto destinato all’alimentazione dipende fortemente anche dai livelli di residui dei prodotti fitosanitari conseguenti ai trattamenti effettuati per difendere le produzioni da avversità come la presenza di microrganismi, di metalli pesanti o di differenti sostanze di origine naturale (tra cui le micotossine). In particolare, è percezione comune che specialmente i residui di agrofarmaci rappresentino un indice di cattiva qualità e di rischio per il consumatore, anche se i limiti vengono fissati, dopo attenta valutazione del rischio per il consumatore stesso, con fattori di sicurezza molto conservativi, variabili in funzione delle caratteristiche tossicologiche delle molecole. Per questi motivi, da diversi decenni, è stato avviato un programma interregionale di monitoraggio, attivo tuttora, con lo scopo di analizzare la ricaduta delle differenti tecniche di difesa sul prodotto finale, la persistenza di nuove molecole, la difesa delle colture minori e l’impatto sull’ambiente delle scelte operate in campo. Alla luce dei dati raccolti da tale monitoraggio, il pomodoro, in generale, non desta particolari preoccupazioni sotto l’aspetto igienico-sanitario: è, infatti, una coltura importante per l’agricoltura nazionale ed ha, quindi, a sua disposizione una vasta gamma di sostanze attive autorizzate che permettono di gestirne al meglio le avversità. Inoltre, l’assistenza tecnica e la sensibilità degli operatori hanno raggiunto, anche grazie al progetto, un alto grado di consapevolezza ed i criteri di difesa ecocompatibili sempre più applicati ne sono il risultato. Il futuro del progetto è ora volto al supporto per la valorizzazione delle produzioni agricole regionali ed alla valutazione dell’applicazione delle misure agro-ambientali per il raggiungimento di un sistema di qualità nazionale.

Riferimenti bibliografici
AA.VV., Il pomodoro, coordinamento scientifico di V. Magnifico, Collana Coltura&Cultura, Ed. Script, Bologna, 2010