Nel presente studio è stata saggiata l’azione dell’ozono sciolto in acqua sulla sanitizzazione di differenti vegetali: pomodori, rucola, fragole e acini d’uva. E’ stata valutata la riduzione della carica microbica totale e di microrganismi patogeni o d’alterazione inoculati sui prodotti. Per confronto i prodotti sono stati trattati con solo acqua. Il trattamento con ozono difficilmente determina più di due riduzioni decimali (D) dei microrganismi naturalmente presenti; tale inattivazione è risultata variabile a seconda del tipo di vegetale trattato: per i pomodori 2,4 D dopo 5 min di trattamento con 0,3 e 0,8 ppm di O3; per la rucola e per le fragole solo 0,9 D dopo 5 min con 1,8 e 2,4 ppm di O3 rispettivamente; per l’uva 1,6 D con 2,4 ppm di O3. Migliori sono invece i risultati ottenuti nei confronti dei microrganismi artificialmente inoculati: più di 3 D per Listeria innocua e Salmonella napoli inoculati sui pomodori; più di 2 D per gli stessi microrganismi inoculati sulla rucola. Deludenti i risultati ottenuti con le fragole inoculate con spore fungine: solo 0,7 D dopo 5 min con 2,4 ppm di O3. L’azione sanitizzante dell’ozono sui vegetali è paragonabili a quella ottenibile con cloro o altri disinfettanti; tuttavia con l’ozono si ottiene l’inattivazione pressoché completa dei microrganismi inoculati, contaminanti le acqua di lavaggio; questo consente il riutilizzo di tale acqua senza il rischio di contaminazioni crociate o della presenza di residui tossici, che si formano invece nel caso di utilizzo del cloro. Inoltre, grazie all’assenza di tali residui, non è necessario il risciacquo del prodotto dopo il trattamento con conseguenti notevoli risparmi idrici.
Home Notiziario News Utilizzo dell’ozono nel lavaggio e nella sanitizzazione di vegetali destinati alla quarta...