Quinoa, valutazione della biodiversità in popolazioni presenti in ambiente mediterraneo

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Quinoa
“Quinoa” di Methylsoy dal en.wikipedia.org. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons

La quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) è uno pseudo-cereale appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee, particolarmente interessante per il suo alto valore nutrizionale. Recentemente introdotta in Europa, la quinoa suscita notevole interesse a causa del suo elevato contenuto di proteine, aminoacidi essenziali, acidi grassi insaturi ed antiossidanti (che sono almeno 5 volte superiori a quelli di farine di cereali). Inoltre, a causa dell’assenza delle proteine del glutine, la quinoa può essere utilizzata come ingrediente per produrre prodotti a base di cereali gluten-free. Tuttavia, risultati sperimentali, dettagliati, sulla variabilità ed ereditabilità relativa alle caratteristiche morfologiche e qualitative di questa specie in ambiente Mediterraneo sono del tutto assenti. Il presente studio è stato condotto per valutare ed individuare, in linee di quinoa di diversa provenienza, alcuni genotipi superiori per produzione e qualità e ben adattabili al clima Mediterraneo. Venticinque linee di Chenopodium quinoa, quattro di C. giganteum ed una di C. berlandieri subsp. nuttalliae, provenienti dal Sud e dal Nord America, sono state valutate in termini di produzione in seme e di alcuni caratteri morfologici e qualitativi in un ambiente del Sud Italia (Foggia) per un periodo di 2 anni, a semina primaverile. I risultati evidenziano variazioni significative tra i genotipi per tutti i caratteri esaminati. La resa in seme oscilla nell’intervallo 0.11-3.05 ton ha-1, con rendimenti più elevati per le linee cilene. Il contenuto in proteine dei semi varia tra il 15.8 ed il19.8%, mentre la fibra totale tra il 9.4 ed il 21.3% (di questa, circa il 4.0% è rappresentato dalla fibra solubile ed il 9.7% dalla frazione insolubile). Le stime dell’ereditabilità sono state relativamente elevate per quasi tutti i caratteri considerati. La produzione di seme per pianta e di biomassa secca della pianta sono risultate correlate con gran parte dei caratteri morfologici. Concludendo, gli autori sostengono che i risultati ottenuti evidenziano un’ampia variabilità genetica per quasi tutti i caratteri morfologici e qualitativi, permettendo, inoltre, di individuare i genotipi superiori da utilizzare in programmi di miglioramento genetico.

Bibliografia

G. De Santis et al., X Convegno Nazionale sulla Biodiversità, Roma, 3-5 Settembre 2014, 181