Anche le energie rinnovabili hanno fornito in questi anni il loro contributo all’economia UE. Secondo i dati pubblicati nel report “The State of Renewable Energies in Europe”, oltre 1 milione di lavoratori era impiegato nel 2014 in questo settore che ha generato un fatturato complessivo di circa 144 miliardi di euro. Lo studio è stato realizzato da EurObserv’ER, organizzazione che dal 1998 si occupa di monitorare i progressi compiuti dall’Unione Europea nel campo delle energie rinnovabili e, per elaborare questo documento, ha analizzato le performance in 12 settori delle rinnovabili (fino al 2014) di tutti i paesi membri. Gli stati più virtuosi risultano Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna che si distinguono sia per giro d’affari che per forza lavoro impiegata. Il nostro Paese, in particolare, si attesta al quarto posto europeo sia per numero di addetti che per fatturato. Complessivamente, nel 2014, risultavano impiegate in Italia 82,500 persone per un valore produttivo stimabile in oltre 16 miliardi di euro. A guidare la graduatoria c’è la Germania con quasi 350.000 addetti e 33 miliardi di fatturato e dietro i tedeschi si posizionano Francia (quasi 170.000 addetti per 19 miliardi di euro) e Regno Unito (98,000 addetti e 18 miliardi di fatturato). Il nostro Paese si qualifica, come tradizione, soprattutto per i risultati nel settore idroelettrico. Con una capacità dei piccoli impianti di oltre 3.000 MW e una produzione annuale di 13.700 GWh, l’Italia possiede la più ampia potenza installata nel settore “small hydro” di tutta la UE-28 e produce il più elevato turnover di tutto il continente (880 milioni di euro).