Il raffreddamento sostenibile secondo MITA Cooling Technologies

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MITA Cooling Technologies, azienda di MITA Group attiva in un settore “circolare” come quello del raffreddamento dei fluidi di processo, ha redatto un proprio Documento di Sostenibilità Ambientale: è l’occasione per riassumere le prassi di selezione e configurazione delle tecnologie di raffreddamento con focus sul riutilizzo dell’acqua e sul risparmio di energia, sempre tramite la conoscenza delle peculiarità di ogni progetto e con l’aiuto di software avanzati. Calcolo della carbon footprint delle soluzioni su richiesta, raffreddatori rigenerati, processi interni ottimizzati intendono essere un contributo al dibattito sulla sostenibilità dell’industria del caldo e del freddo.

Come Raffreddare e Trattare l’Acqua in ottica Circolare

Come si colloca MITA in questa prospettiva?

“Come specificato nel nostro Documento di Sostenibilità ambientale, esistono dei riferimenti per definire le tecniche e le soluzioni per il riciclo e il riuso dell’acqua, spiega Alessandro Fontana, Managing Director di MITA Cooling Technologies e Presidente di MITA Group. “Uno di questi è il Water Management Report 2019 del Politecnico di Milano, che ha come oggetto la risorsa raffreddata e trattata da MITA sin dal 1960”.

Lo spiega bene l’immagine in basso: l’acqua di raffreddamento utilizzata nei sistemi proposti da MITA Cooling Technologies viene riciclata termicamente per la successiva re-immissione nell’ambiente. La fase di trattamento può essere gestita dalle competenze di MITA Water Technologies, altra azienda di MITA Group specializzata nel trattamento delle acque reflue, confermando così l’approccio circolare completo del Gruppo.

Concentrandoci sul Raffreddamento Industriale, in che modo si può ridurre l’utilizzo di risorse?

Seguendo uno dei principi della Circular Economy che la Ellen MacArthur Foundation applica per la gestione della risorsa idrica: diminuire i consumi, utilizzando, ove possibile, vettori diversi e ridurre l’utilizzo e lo spreco di acqua all’interno dei processi. Si possono valutare ad esempio sistemi come quelli in cui il raffreddamento avviene per via indiretta: dry cooler e raffreddatori adiabatici insieme o in alternativa alle torri di raffreddamento. Sostenibilità ambientale, economia circolare, riutilizzo di risorse sono alla base di programmi come l’“Agenda 2030” dell’ONU o la “Fit for 55” della Commissione Europea.

Ogni raffreddatore è sostenibile, se selezionato bene

In che modo?

Partiamo da una nota positiva: produttori e clienti hanno sempre la possibilità di selezionare raffreddatori industriali a basso impatto ambientale. A patto di conoscere con precisione le necessità del singolo progetto, il contesto dell’impianto, e le caratteristiche metereologiche dell’area di installazione.

“Siamo in grado di guidare i nostri interlocutori anche grazie all’utilizzo di nostri software di confronto e ottimizzazione. Abbiamo cominciato ad utilizzare questi programmi avanzati nel 2020, in pieno lock-down”, racconta Tommaso Fontana, Responsabile Commerciale di MITA Cooling Technologies, “una modalità per essere al fianco dei clienti anche da remoto. Eravamo anche consapevoli che questi strumenti avrebbero dato un taglio ancora più ‘oggettivo’ alle nostre selezioni, contribuendo a identificare il sistema di raffreddamento più idoneo in base al contesto, con raffronti imparziali per quanto attiene il risparmio di acqua ed energia o il footprint”.

Questa visione è possibile grazie a una gamma completa di tecnologie, ognuna con specificità tecnico-funzionali e vantaggi anche sul versante della sostenibilità: se le torri di raffreddamento rappresentano ancora oggi il sistema di raffreddamento più efficiente e con un bassissimo utilizzo di energia, i dry cooler non impiegano acqua nei loro processi.

Un ottimo punto di equilibrio tra efficienza ed ottimizzazione di acqua ed energia è rappresentato invece dai raffreddatori adiabatici: dispositivi che funzionano a secco o, alternativamente, con brevi cicli di bagnatura a seconda del momento del giorno e dell’anno (tutti processi automatizzati grazie al PLC di serie). Questi fattori devono essere conosciuti bene, al momento dell’acquisizione della migliore soluzione per il proprio progetto. In ogni caso, l’Ufficio Tecnico di MITA è a disposizione anche per calcolare il carbon footprint di ogni soluzione venduta, su richiesta del cliente.

Il raffreddamento ancora più sostenibile: il remanufacturing

Una nuova, vantaggiosa soluzione si prospetta d’altra parte per i clienti dell’industria e della climatizzazione civile: la possibilità di acquisire un sistema di raffreddamento rigenerato. Oppure richiedere il ritiro del proprio sistema ormai obsoleto a MITA, che potrebbe riportarlo a nuova vita e reinserirlo nel circuito produttivo: convenienza economica, efficienza nei processi, tutela dell’ambiente.

“Sappiamo da stime dello European Remanufacturing Network che il valore del remanufacturing sarà di 100 miliardi di euro nel 2030 solo nel nostro Continente”, spiega ancora Tommaso Fontana. “Come spesso accade, la sostenibilità porta con sé un doppio vantaggio: per l’ambiente, grazie all’ottimizzazione di risorse per la produzione, e per i bilanci delle aziende. Ed è un mondo ancora tutto da esplorare, per noi produttori e per i clienti”.

Buone pratiche e ISO 14001

Soluzioni a basso impatto di risorse impiegate, quindi. Ma non solo. Tra le buone pratiche adottate da MITA Cooling Technologies, spicca l’autoproduzione di energia, già dal 2011: il 65% dell’energia utilizzata nello stabilimento di Siziano (PV) è infatti generata da pannelli fotovoltaici. Anche per questo approccio, l’Azienda ha ottenuto la certificazione ISO 14001, la norma tecnica che disciplina il sistema di gestione ambientale delle organizzazioni secondo il noto Ciclo di Deming (Plan-Do-Check-Act).

“Siamo consapevoli che il ciclo di Deming imponga un miglioramento continuo dei flussi di lavorazione e che questa certificazione non sia un punto di arrivo: in gioco c’è il monitoraggio continuo e reiterato dell’impatto ambientale che la nostra azienda produce”, afferma Francesco Volpi, QHSE Manager di MITA Group. “Dal canto nostro, cerchiamo sempre di attuare buone prassi nell’ambito del raffreddamento di processo: per il cliente, per l’ambiente, per noi”.

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